“Santo subito” inneggiavano gli striscioni in via della Conciliazione l’8 aprile 2005 quando una folla smisurata partecipava ai funerali di Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla. Il popolo cattolico lo riconosceva santo e voleva che la Chiesa lo proclamasse tale. Oggi Benedetto XVI ha promulgato il decreto che attribuisce un miracolo alla intercessione del papa polacco, ultimo atto richiesto per proclamarlo beato. La cerimonia di beatificazione si svolgerà il primo maggio, in Vaticano, e sarà presieduta da Benedetto XVI. Significativa la scelta di questa data, la Domenica in Albis, cioè la prima successiva alla Pasqua, nella quale lo stesso Karol Wojtyla ha istituito la Festa della Divina Misericordia. La bara di Giovanni Paolo II che verrà esposta con una semplice lapide di marmo con la scritta: “Beatus Ioannes Paulus II” sarà traslata dalle grotte vaticane alla Cappella di S. Sebastiano, nella navata destra di San Pietro senza esumazione, cioè chiusa.
Si è dunque conclusa oggi una parte importante del processo di beatificazione, iniziato senza attendere i cinque anni dalla morte prescritti dalle norme canoniche, visto che Benedetto XVI ha applicato al suo predecessore la stessa deroga che questi aveva voluto per madre Teresa di Calcutta.
La deroga, spiega oggi la congregazione per le Cause dei santi, fu sollecitata “dalla imponente fama di santità goduta dal papa Giovanni Paolo II in vita, in morte e dopo morte. Per il resto – precisa il dicastero vaticano – furono osservate integralmente le comuni disposizioni canoniche riguardanti le cause di beatificazione e di canonizzazione”.
L’iter verso la beatificazione
Oggi dunque il Papa, dopo l’udienza concessa al cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione, ha autorizzato il dicastero a promulgare il decreto sul miracolo attribuito “all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II”.
Dal giugno 2005 all’aprile 2007 sono state celebrate l’Inchiesta Diocesana principale romana e quelle rogatoriali in diverse diocesi, sulla vita, sulle virtù e sulla fama di santità e di miracoli. La validità giuridica dei processi canonici è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con il decreto del 4 maggio 2007. Nel giugno 2009, esaminata la relativa Positio, nove consultori teologi del dicastero hanno dato il loro parere positivo in merito all’eroicità delle virtù del Servo di Dio. Nel novembre successivo, seguendo l’usuale procedura, la medesima Positio è stata sottoposta al giudizio dei cardinali e vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi, che si espressero con sentenza affermativa. Il 19 dicembre 2009 il Papa ha autorizzato la promulgazione del decreto sull’eroicità delle virtù. Il miracolo che la postulazione ha presentato all’esame della Congregazione per le cause dei santi è la guarigione dal morbo di Parkinson, la stessa malattia che ha afflitto papa Wojtyla dai primi anni Novanta, di suor Marie Simon Pierre Normand, religiosa dell’Institut des Petites Soeurs des Maternits Catholiques.