Mondo gatto

La favola vera di Casper, gatto viaggiatore

L’ultimo viaggio di Casper, l’anno scorso, ha commosso l’intera cittadina di Plymouth, in Gran Bretagna, dove il gatto dal pelo bianco e nero era diventato famoso per la sua strana abitudine, viaggiare in autobus. Ogni giorno Casper usciva di casa in tempo per la corsa numero 3 delle 10.55, aspettava l’arrivo dell’autobus della First e, dopo che tutti i passeggeri erano saliti a bordo, saltava su anche lui. Se il suo sedile preferito, al centro dell’autobus, era libero, ci si sedeva. Altrimenti si godeva le coccole e le carezze degli altri viaggiatori.
Un gatto abitudinario, Casper, che tutti i giorni faceva il giro di Plymouth in autobus, scendendo sempre alla stessa fermata, quella di fronte casa sua, dopo aver percorso un tragitto di 18 chilometri. Il bel siberiano si era guadagnato l’affetto e il rispetto di condicenti e passeggeri, che lo consideravano un viaggiatore come tutti gli altri.
Il gatto era diventato la mascotte degli autisti, che si preoccupavano che stesse bene e che scendesse alla fermata giusta, anche se in tanti anni il micio non aveva mai sbagliato fermata. La stessa azienda di trasporti First aveva chiesto ai suoi dipendenti di prendersi cura del «passeggero non pagante».
Purtroppo, un triste giorno dell’anno scorso, Casper non è riuscito a tornare a casa. Un’automobile lo ha investito proprio mentre attraversava la strada al ritorno da uno dei suoi viaggi. La morte del gatto pendolare ha profondamente addolorato gli abitanti della zona, che hanno appeso un cartellino commemorativo nel luogo in cui il micio si presentava puntualmente ogni mattina per prendere il bus. «Casper ci mancherai. Eri amato da tutti, e rendevi più piacevole il tempo trascorso in autobus. Purtroppo sei stati investito, e l’autista non ha avuto neanche il buon gusto di fermarsi ».
La vicenda del mitico gatto vagabondo, riferita dal Guardian, «aveva attratto l’attenzione della stampa internazionale e regalava sorrisi in tutto il mondo». Anche la BBC e la televisione italiana hanno dedicato un servizio al gatto viaggiatore, la cui storia è diventata un libro.
La proprietaria del gatto pendolare, Susan Finden, 65 anni, ha voluto raccontare la singolare avventura del suo micio nel libro dal titolo Casper il gatto pendolare. La vera storia del gatto che prendeva l’autobus, in libreria in questi giorni (Tea, pp. 228, euro 10).
La signora Finden racconta che per tanto tempo non era riuscita a capire cosa facesse il suo gatto quando spariva ogni mattina alla stessa ora, finché non sono stati i passeggeri della corsa delle 10.55 a riferirglielo. «L’ho chiamato Casper come il fantasmino dei cartoni animati, proprio perche aveva l’abitudine di sparire come un fantasma – racconta – Era un gatto magnifico ed affettuosissimo. Saranno in tanti a sentire la sua mancanza».

7 pensieri su “La favola vera di Casper, gatto viaggiatore”

  1. Storia davvero singolare, che tra l’altro non conoscevo. Leggendo questo brano mi sono chiesta cosa spingesse il gattino a fare 18km in autobus tutti i giorni, sarà forse stata la voglia di coccole, la curiosità di esplorare un mondo nuovo, la voglia di lasciare la sua casetta. Bè ragionando da umano potrebbero esserci mille motivi ma per un aminale che vive seguendo l’istinto quale potrebbe esser stato il motivo? Non avrò mai la risposta, ma questa storia mi ha aperto un nuovo orizzonte e di certo mi farà cambiare il mio modo di rapportarmi con gli animali e i gatti in particolare 🙂

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  2. Beh,questa storia bellissima non mi meraviglia,in quanto,da sempre,credo che noi esseri umani abbiamo molto da imparare dai nostri amici animali,dalla loro semplicità…mi meraviglia molto di più quando siamo noi,definiti esseri intelligenti,a comportarci come loro,o meglio,ad assumere comportamenti che di intelligenza e razionalità hanno ben poco.
    Credo che il nostro amico Casper abbia voluto ricordarci di quanto sottile sia la linea di confine tra i nostri due mondi,quello dell’istinto e quello della razionalità…

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