Poi dicono che i gatti non si affezionano. Si affezionano eccome. E sono capaci di percorrere anche decine di chilometri per raggiungere i loro umani, anche a distanza di anni.
E’ quanto è successo a Nerina, una micetta nera che è tornata casa a distanza di due anni dopo essere scomparsa nel sisma che nel 2009 devastò L’Aquila. Dove sia stata e cosa abbia fatto in tutto questo tempo è impossibile saperlo, fatto sta che adesso è miracolosamente ricomparsa al cospetto del suo padrone che vive in un accampamento a due chilometri di distanza da dove si trovava la loro vecchia casa, o meglio la canonica perché Nerina è la gatta di un prete, don Giovanni, che di cognome fa Gatto.
Il sacerdote, all’epoca del terremoto, possedeva un cane e due gatte. Furono proprio gli animali a percepire per primi il sisma imminente, avvisando il loro padrone e salvandogli la vita. Solo che don Giovanni, nella fuga, riuscì a portare in salvo solo la cagnetta e una micia, ma non Nerina che fu data per dispersa. Si pensava che fosse rimasta schiacciata o intrappolata nelle macerie, ma pochi giorni fa è ricomparsa.
Don Giovanni l’ha riconosciuta subito grazie a una ferita alla bocca e all’abitudine di grattare le porte in un modo tutto suo che aveva quando viveva in canonica, e che ha conservato ancora oggi. Incredibilmente, Nerina ha trovato la strada arrivando fino alle casette che la Protezione Civile ha allestito a due chilometri di distanza.
Ora il sacerdote è sicuro che il suo ritorno sia un segno. Nerina infatti era solita allontanarsi per molte ore, anche per un giorno intero, ma alla fine tornava sempre a casa. Dopo il sisma, tuttavia, nonostante l’avesse cercata per giorni anche nei pressi della canonica, non l’aveva mai vista né aveva trovato alcuna traccia della sua amata gattina. Ma quando don Giovanni aveva ormai perso la speranza, è stata Nerina a trovare lui.
I gatti sono esseri meravigliosi
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