Un autentico spettacolo. Non esistono altre parole per descrivere l’esibizione dei Farias. I quattro fratelli della Patagonia sono riusciti a coinvolgere ed emozionare l’intera piazza al ritmo della loro musica latina, combinata con le sonorità dei mapuches, loro antenati. Una musica viva, vibrante, che arriva dritto al cuore e ti trasporta in un altro mondo, quello incontaminato e selvaggio da cui i Farias provengono. Suoni ancestrali che trasmettono energia, vitalità, carica erotica.
E che dire degli interpreti! Il fratello maggiore, Kimen, appare silenzioso e un po’ scostante ma non c’è nessuno che sappia muovere le mani sulla chitarra come lui. Al tocco delle sue dita, le corde vibrano di piacere, contagiando chiunque gli sia intorno. Newen porta il nome del fuoco: appassionato e ardente come la sua terra. Kutral, cavallo, ha la bellezza antica e indomita della Patagonia. E poi c’è Nahuel, la star. Quello che con le sua voce entusiasma e appassiona il pubblico e con le sue movenze sensuali fa impazzire le donne.
Al termine dello spettacolo sono stata letteralmente rapita da Emanuela, una delle organizzatrici della festa, che mi ha trascinata dietro al palco: voleva presentarmi gli artisti. Ci sono andata con il mio solito scetticismo, quello di una giornalista abituata a lavorare a contatto con i calciatori. Mi sono complimentata con Newen e ho scambiato qualche parola con Nahuel, l’idolo delle ragazzine, che lo circondavano fino a togliergli il respiro. Ognuna di loro cercava, a suo modo, di emergere dalla massa e attirare l’attenzione del bel chitarrista, sperando in una sua parola, in un sorriso, in un bacio. E come dargli torto!
Perché, diciamoci la verità, chi non farebbe follie per un uomo del genere?
Così, ho seguito i fratelli fino alla casa che li ospitava. Munita di cartolina plastificata, mi sono unita al rituale degli autografi e messa in fila per una foto. Nahuel mi ha abbracciata e la cosa mi ha sorpreso alquanto. Pensavo di stargli antipatica con tutte le mie domande da giornalista invadente ma, anche questo fa parte della commedia. Sei importante per il pubblico e devi far sentire il pubblico speciale.
Comunque, ho avuto modo di chiacchierare un po’ con Nahuel e di chiedergli cosa rappresentasse per lui tutto questo rituale, se non gli desse un po’ fastidio. La risposta è stata esattamente quella che mi aspettavo da lui: “La gente è tutto. Sono loro che ci danno il successo e il fatto che dopo vogliano conoscerci significa che la nostra musica è piaciuta. Quando suoniamo ci mettiamo il cuore e questo alle persone arriva. Se ci comportiamo da stronzi con loro, non abbiamo capito niente”.
La star. Prima che andasse via, c’era chi cercava di strappargli un ultimo sorriso, un ultimo prezioso bacio da conservare per sempre nei cassetti della memoria. Mentre, invece, in quella di Nahuel era già svanito, in attesa del prossimo gruppo di fans adoranti.