Scartare, ringraziare e riciclare. E’ questa la prassi che quasi la metà degli italiani segue quando riceve un regalo sgradito, secondo un’indagine commissionata da eBay a Tns International. Da questa ricerca è emerso che sono stati spesi in regali sbagliati 794 milioni di euro. I regali peggiori arrivano da parenti acquisiti (14%), soprattutto per le donne (16%), l’11% invece dagli amici e dai componenti delle famiglie allargate. Gli scontenti, però, sono già pronti a sbarazzarsi degli oggetti indesiderati rivendendoli su eBay. Sono già quasi 9mila i regali non graditi o risultati doppi apparsi sul sito di aste on line. E la tendenza è in crescita rispetto allo scorso anno. Secondo una stima effettuata internamente da eBay, sarà il 19 gennaio 2011 il giorno in cui sarà inserito il maggior numero di inserzioni. I regali riciclati appartengono soprattutto alle categorie libri, abbigliamento, accessori e oggetti tecnologici.
Dall’indagine Deloitte “Xmas Survey 2010” è emerso invece che gli italiani sono, a livello comunitario, i più avvezzi alla pratica del riciclo. In questa speciale classifica seguono gli inglesi, gli spagnoli, i francesi, i finlandesi e gli irlandesi. “Oltre un italiano su quattro (26%) – scrive la Coldiretti – è impegnato a riciclare, vendendoli su internet o direttamente in negozio, i regali ricevuti per Natale”. I prodotti con il minor tasso di riciclo sono quelli dell’enogastronomia locale che alimentano i momenti di convivialità e rappresentano una tradizione consolidata in Italia. Lo dimostra il fatto che – sempre secondo un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it – per oltre la metà degli italiani (52%) quello enogastronomico è il “regalo che si vorrebbe trovare sotto l’albero” seguito dal 12% che sceglie un capo di abbigliamento, 11% l’ultima novità della tecnologia informatica del futuro, il 9% cd/dvd o libri e altro il 16%.
E’ incredibile il giro d’affari dei regali riciclati, e pensare che c’è tanta gente che non ne riceve mai
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Hai ragione Mario, Natale è diventata la festa del consumismo per eccellenza e tutti si affannano a spendere soldi per regali inutili, che chi riceve poi rivende.
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