Le immagini delle devastazioni in Giappone continuano a fare il giro del mondo ma sotto un cumulo di macerie e morte a volte si trova ancora la speranza. Commuove la storia di una bambina di Ishinomaki, piccolo villaggio colpito dallo tsunami. Il pianto della piccola di quattro mesi ha attirato l’attenzione dei militari che, scavando tra i detriti e il fango, l’hanno trovata miracolosamente viva dopo tre giorni trascorsi sotto le macerie. La forza del maremoto l’aveva strappata dalle braccia dei genitori che non avevano mai messo di cercarla. I soccorritori, che passavano in rassegna tutte le case in cerca di cadaveri, hanno estratto e riconsegnato la bambina alla madre e al padre.
Questa non è l’unica storia di salvataggi miracolosi. Sai Abe, 70 anni, ha aspettato con pazienza quattro lunghissimi giorni, intrappolata tra le macerie della sua abitazione, in una piccola città della prefettura di Iwate. I militari dell’esercito l’hanno trovata in ipotermia ma dovrebbe riprendersi presto.
Infine, c’è il caso Hiromitsu Shinakawa, salvato da una zattera di fortuna. Il sessantenne si è messo in salvo arrampicandosi sul tetto della sua casa, travolta dallo tsunami. Vi è rimasto aggrappato per due giorni, mentre quel che rimaneva del tetto veniva trascinato dalla corrente. Quando ormai pensava che non ce l’avrebbe fatta, qualcuno lo ha notato. Era a quindici chilometri dal punto dove sorgeva la sua casa.