Ore 17:00 Si è conclusa senza scossoni la vicenda di Salvatore Alaia. Come promesso, questa mattina il Sindaco di Sperone si è recato a Roma, in piazza del Quirinale, con l’intento di bruciare la Costituzione Italiana. Per tutta la giornata, le forze dell’ordine hanno sorvegliato il primo cittadino di Sperone, che non è riuscito a realizzare il suo proposito ma ha comunque fatto sentire la sue voce. Verso le ore 15.00, quando ha capito che non sarebbe riuscito a bruciare la Carta Costituzionale, ha indossato la fascia tricolore e ha tentato di forzare il cordone a guardia del portone del Quirinale per entrare nel palazzo. Le forze dell’ordine, però, lo hanno prontamente respinto, transennando tutta la piazza antistante la residenza del Presidente della Repubblica.
Alaia non si è arreso e si è spostato in Piazza XX Settembre, dove ha consegnato la Costituzione a un funzionario della Segreteria Generale, con un messaggio per il Presidente Napolitano.
«Le restituisco la Costituzione della Repubblica Italiana – ha scritto il Sindaco di Sperone – a causa del comportamento di chi, con le sue decisioni, mette a tacere il popolo irpino, il quale subisce scelte scellerate che hanno come obiettivo quello di distruggere le aree interne». Insieme alla Costituzione, Alaia ha restituito anche il tesserino di Sindaco, in quanto «non mi sento rappresentato e tutelato dal Presidente della Repubblica».
Il tutto è avvenuto sotto gli occhi curiosi dei passanti, che si sono fermati ad ascoltare la protesta di Alaia. Il proposito di bruciare la Costituzione non è riuscito, ma il Sindaco di Sperone ha comunque fatto valere le proprie ragioni impegnandosi per restituire dignità al popolo irpino, minacciato dalle scelte del Consiglio Regionale. Alaia è tornato a casa con una piccola vittoria, ma il cammino è ancora lungo.
Ore 11:30. Il sindaco Alaia è arrivato davanti al Quirinale questa mattina presto. Nonostante la diffida inviata dalla Questura, le forze dell’ordine hanno preso sul serio le parole del primo cittadino di Sperone, che è costantemente sorvegliato da una quarantina di agenti di Polizia e Carabinieri, sia in divisa che in borghese. Alaia non può muovere un passo senza essere seguito. Il proposito di bruciare la Costituzione è solo rimandato ma non accantonato. Il Sindaco rimarrà tutta la giornata davanti al palazzo del Quirinale in attesa di un momento di distrazione delle forze dell’ordine per poter mettere in atto la sua protesta che, ricordiamo, ha un valore puramente simbolico.