Un improbabile viaggio in treno, lungo ore e svoltosi quasi interamente in piedi lungo la tratta Napoli-Cosenza, mi offre lo spunto per questo post. La prima cosa che colpisce è il disservizio, biglietti pagati per non avere neppure un posto. Ma a rallegrare l’attesa sono gli strambi personaggi che affollano il vagone. La bambina chiassosa che non trova un attimo di pace e che tormenta mamma e zia con il racconto delle scorse vacanze e non la smette di saltellare di qua e di lá. Poi ci sono loro, altri personaggi tipici dei mezzi pubblici: i ragazzini senza educazione che dormono comodamente sui sedili mentre accanto a loro un signore piuttosto anziano è costretto a starsene in piedi spostando il peso da una gamba all’altra. Non può mancare neppure la coppia di mezza età che per ingannare il tempo offre agli sfortunati spettatori uno show di paroline sussurrate, morsetti e baci degno di un film erotico. L’atmosfera della carrozza è rallegrata da un duo chitarra e voce che fa da colonna sonora a un viaggio infernale, destinato a durare ancora a lungo, nei soffocanti 40 gradi e più del treno. Io? Schiacciata contro la porta e costretta a fare da usciere. Mi chiedo cosa penserebbero di tutto questo gli inglesi. Forse gli sembrerebbe di tornare indietro nel tempo quando l’India era ancora una colonia britannica e certe scene erano abbastanza comuni a Calcutta o Nuova Dehli.
“…la coppia di mezza età …”. E’ notevole. Sarebbe bello dirglielo anche, ma credo che non troverò mai il coraggio.
Per me il meglio in treno è l’inverno: portiere aperte in mezzo ad una bufera di neve. Una di queste volte ci faccio un filmato.
"Mi piace""Mi piace"