La bella giornata, la temperatura gradevole, le strade di Roma con il loro fascino: tutto ti invita a uscire e goderti il sole quasi primaverile che scalda le vie deserte di un insolito martedì nella capitale. Mi affaccio alla finestra, per ora è tutto ciò che posso fare, e penso che il coronavirus non è solo un’emergenza sanitaria ma anche un’opportunità.
L’opportunità di riappropriarsi del proprio tempo e delle proprie passioni, di riscoprire il valore di una chiacchierata con chi è in casa con noi, di dedicarci a ciò a cui siamo costretti a rinunciare perché troppo assorbiti dai ritmi frenetici della quotidianità.
Il coronavirus e l’operazione #iorestoacasa ci stanno restituendo la libertà, non quella del corpo ma quella dell’anima. Ora più che mai possiamo fare un viaggio dentro noi stessi, ascoltarci e sentire la nostra voce interiore, che normalmente viene sovrastata da tutti i rumori che ci circondano.
Ora possiamo trovare quel cambiamento che cerchiamo, dare davvero una svolta alla nostra vita ripartendo da noi stessi, da ciò che infiamma il nostro cuore in un momento di isolamento, in cui siamo costretti a evitare relazioni sociali, in cui non dobbiamo correre per incastrare tutto: lavoro, casa, famiglia, palestra.

Se da una parte ci sembra una forzatura, dall’altra dobbiamo essere consapevoli che l’universo ci sta dando una grande opportunità che – purtroppo o per fortuna – non tornerà una seconda volta.
Allora approfittiamo di questi giorni di vuoto per stare con noi stessi, legge, dipingere, scrivere, cucinare e cantare. Per fare qualcosa che risvegli la nostra anima e ci dia lo stimolo per nuove idee e riflessioni, per quel salto di qualità che ognuno di noi auspica.
Il cambiamento richiede tempo e lentezza ma anche coraggio e decisione. Allora, mostriamo la nostra determinazione a stare in casa, per il bene degli altri e per il nostro, siamo coraggiosi nel rinunciare alle nostre abitudini e abbastanza intelligenti da adattarci a questa nuova situazione.
Reinventiamoci la vita, facciamo in modo che somigli di più ai nostri desideri e, chissà che quando questa emergenza sarà passata, non scopriremo che la nostra nuova vita, con i suoi ritmi lenti, ci piace di più di quella vecchia e frenetica che il coronavirus ci sta portando via.