Oggi la chiesa celebra la festa dei santi Pietro e Paolo, che furono le colonne della prima chiesa. Pietro fu il primo Papa, il garante della continuità e della fedeltà della chiesa al messaggio di Gesù. Paolo fu l’annunciatore, il predicatore, colui che portò in tutto il mondo del tempo la notizia: “Lui è vivo, Lui è la Vita, solo Lui ti farà vivo”. Negli Atti troviamo più volte questi due grandi personaggi che s’incontrano, a volte in modo cordiale, a volte scontrandosi. Paolo stesso si scontrò apertamente con Pietro (Gal 2,11-12).
Vengono associati perché morirono nello stesso tempo: Paolo nel 67 d.C. fu decapitato a Roma presso la località Tre Fontane, mentre Pietro fu crocefisso, sempre a Roma, con la testa all’ingiù sul Colle Vaticano.
Pietro e Paolo furono accomunati da due grandi rivelazioni. Fecero, cioè, un’esperienza forte, profonda, sconvolgente, avvolgente, dirompente, del Signore. Ed è solo partendo da questa profonda esperienza, intima e interiore, che possiamo capire la loro posizione di preminenza nella chiesa di quel tempo. La loro forza fu quell’incontro personale sulla via di Damasco o sulle strade della Galilea: lo videro di persona e lo incontrarono. Pietro e Paolo furono due innamorati di Dio.
Il vangelo ci presenta la professione di Pietro. Ad un certo punto della sua vita, Gesù pose ai suoi discepoli una domanda centrale: “Ma chi sono io per voi?”. E’ una domanda che non vuole tanto delle risposte teologiche, vuole una scelta. Vuole che io mi lasci coinvolgere, contagiare: “Tu sei il Figlio di Dio, quello Vivente”. Cioè: “Tu sei colui che dà vita, senso, significato, pienezza, unità alla mia vita. Senza di te nulla ha senso. Tu sei ciò che mi rende vivo “.
Pietro, Paolo, e gli apostoli possono dire: “Guarda, noi non sappiamo neppure bene chi tu sia. Cosa voglia dire che tu sei Figlio di Dio, che tu conosci il Padre, non lo capiamo poi così tanto. E neppure sappiamo bene come mai fai tutti questi miracoli. Noi sappiamo solo che prima eravamo morti e adesso viviamo. Prima ci trascinavamo e adesso ci sentiamo pieni di vita, vibranti, intensi. Prima eravamo pieni di paura e adesso con te siamo disposti ad affrontare ogni cosa. Prima temevamo il giudizio della gente, ma adesso con te non ci fa più paura niente. Secondo noi tu vieni da Dio, perché solo Dio può fare questo. In ogni caso noi vogliamo vivere con te perché tu ci fai vivere veramente”.
Questa risposta non è frutto di “carne e di sangue, cioè frutto di ragionamenti, è il frutto di un uomo che ha scelto, che si è messo in gioco: Pietro, per Gesù, lasciò le sue reti, la sua casa, sua moglie, la sua famiglia e si fidò.
Ad un certo punto, Pietro riconobbe in quell’uomo chiamato Gesù, qualcosa di grande, di immenso, di divino. Non si trattava più di pensarci, di valutare, di pianificare, di fare un bilancio guadagni/perdite: si trattava di fidarsi, di seguire l’intuizione e la vibrazione del cuore e di seguirlo. Dio è un incontro, un’esperienza che ti coinvolge, travolge, stravolge, avvolge. Dopo l’incontro con Lui nessuno può essere mai più lo stesso. Saulo divenne Paolo; Simone, Pietro.
Gesù dice: “Beato te Simone, perché il Padre mio, che sta nei cieli, te l’ha rivelato”.
La fede di Pietro non è il frutto di uno studio approfondito, sistematico, analitico. Queste risposte non si danno perché si è intelligenti; si danno perché si è entrati dentro al mistero. L’amore ha ragioni, risposte, modi di vita che la mente non conosce e non ha. La fede di Pietro è frutto dell’amore. Questa fede è una fede sicura, una roccia e per questo Gesù può fondare la sua chiesa su Pietro. E Pietro tradirà più volte il Signore.
Perché allora Pietro è roccia? Perché lui aveva sperimentato chi era il Signore. Gesù ha sentito tutta la passione, l’intensità , la frequenza del cuore di Pietro.
La fede è un’esperienza che ti riempie la vita, che ti fa libero, che ti fa uomo vero, uomo e donna fino in fondo. La fede è fiducia in sé, nella Vita e negli altri. La fede ti porta ad aprirti, a superare i tuoi limiti, ad andare là dove hai paura di andare e ad affrontare ciò che hai paura di affrontare. La fede è vibrazione, intensità ; la sensazione di essere nel flusso della corrente della vita, nelle grandi mani di Dio, al centro dell’universo, che nulla ci può spaventare, che si è dentro ad un senso.
Per questo Gesù gli dice: “Tu Pietro, sei proprio una pietra solida. Sento proprio la tua fede”. Pietro, primo Papa, non è qui il segno della fedeltà al credo, all’ortodossia, che non sbaglia mai. E ‘ il segno della fede viva (vivente), vitale, che pulsa, che ha fatto esperienza, innamorata. E’ su questa fede (che Lui è il Vivente) viva, vitale che Gesù fonda la chiesa.
In 14,33 i discepoli gli avevano già detto: “Tu sei il Figlio di Dio”. Dov’è la novità di Pietro? E’ proprio quella parola: “Vivente”. La fede ti fa vivere, è vitalità , forza, energia, potenza. E se tu hai questa fede allora Dio può fare di tutto con te.
“Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Chi ha incontrato Dio veramente, anche solo per una volta, l’ha incontrato per sempre. Dio non si può dimenticare. Le difficoltà verranno, ma chi ha incontrato Dio sa che niente è più forte di Lui. Quindi non c’è da temere. Chi ha trovato la Vita sa che non esiste la morte. Sa che esistono i passaggi, le separazioni, gli “arrivederci” ma non le fini.
“Questa è la chiave del regno dei cieli”: la morte è un illusione. La realtà è che nulla finisce. Se puoi osare, rischiare, provarci, allora trovi il segreto della felicità.
“Ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli”. Tutti i legami veri, profondi, pieni e d’amore che avrai vissuto sulla terra, rimarranno anche in cielo. Nulla di ciò che di vero, buono, umano, abbiamo intessuto sulla terra, andrà perso nei cieli. Da questo punto di vista non si perde niente.
Non aver paura di intessere legami e relazioni forti, vere, appassionate, intense, perché tutto ciò che costituirà un legame vero, rimarrà . L’amore che hai vissuto, non andrà perso. La verità , la libertà , la fede vera, rimarranno vere per sempre.
“E tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Tutte le liberazioni, i passaggi dalla morte alla vita, le paure vinte, i traguardi raggiunti, le conquiste dell’anima, rimarranno veri anche di là Tutta la vita, la verità che viviamo, liberiamo, sprigioniamo di qua sarà anche di là. Ciò che è verità , liberazione, amore, sarà per sempre.
Don Marco Pedron