Avete presente la pubblicità di Ikea, quella in cui il ragazzo redarguisce la madre per aver buttato una bottiglia di plastica nella spazzatura e la ragazza rimprovera, con tanto di megafono, l’amica che vuole far partire la lavatrice solo per un paio di calzini.
“Senza saperlo, eri già l’attivista di casa”, recita il copy del video. Ecco, quell’attivista di casa ero io. Sempre attenta a non lasciare l’acqua aperta o la luce accesa inutilmente, a non sprecare il cibo, a separare correttamente i rifiuti.
Ormai sono due settimane che non scrivo più di ambiente, un tema a me caro che spero di poter trattare a breve su altri canali. Molte cose sono successe in questo frangente. Ad esempio, il 13 maggio l’Italia ha raggiunto l’Overshoot Day, ovvero il giorno in cui ha già esaurito tutte le risorse a disposizione per l’anno in corso e ha iniziato a consumare quelle del 2022, creando così un deficit con la natura e con le nuove generazioni.
Legambiente ha pubblicato un preoccupante report sul Beach Litter e Greenpeace ha portato un iceberg di fronte al palazzo della Eni, responsabile di una politica energetica tutt’altro che green. Molti passi avanti sono stati fatti in direzione della sostenibilità da tanti che hanno a cuore le sorti dell’ambiente e che si battono per trovare soluzioni innovative per preservare il Pianeta e la biodiversità.
Ma il cammino è lungo, perché mentre leggevo notizie ho assistito all’ennesima scena del fumatore che getta a terra il mozzicone di sigaretta senza considerare che finirà nei tombini e poi nei fiumi e nel mare, diventando alimento tossico per gli uccelli e i pesci che li ingeriscono accidentalmente.
Ho visto gente buttare fazzoletti nei boschi come se fossero la loro personale pattumiera, lasciare bottiglie e lattine vuote agli angoli delle strade, buttare la plastica nel cassonetto della carta e la carta in quello dell’organico.
In queste due settimane di silenzio non ho smesso di documentarmi, di leggere, di informarmi perché penso che sei fai un lavoro, quello del giornalista, non puoi passare neppure un giorno fuori dal mondo, e se ti tieni all’ambiente allora non puoi semplicemente girare la faccia dall’altro lato. Sei sempre chiamato a fare qualcosa, a informarti e ad agire per rendere il Pianeta un posto migliore. In barba a chi, più o meno consapevolmente, sta tentando di distruggerlo.